Giovane pilastro, intervista a Marco de Cesaris
De Cesaris, uno dei migliori quest´anno
Alla Cuprense, prima di ogni partita, sembra esserci un tacito rituale. I tifosi, forse scombussolati da una squadra completamente rinnovata o da alcuni nomi difficili alla pronuncia (come il pluristorpiato Holzknecht), non chiedono moduli, titolari, o avversari, ma solo una cosa "Calabrini e de Cesaris giocano?". Due giovani pilastri che, comunque vada, danno certezze e speranze.
De Cesaris, a 25 anni ti senti già un inamovibile?
Beh, inamovibile (sorride)... io e Calabrini sono tre anni che giochiamo insieme, ma non giochiamo da soli. L´anno scorso avevamo Malavolta, quest´anno abbiamo Corradetti: c´è sempre bisogno di un giocatore esperto che comandi la difesa.
In estate eri dato come sicur partente, cosa ti ha spinto a rimanere a Cupra?
Sono rimasto grazie ad Armando (Splendiani, ex compagno di squadra e ora ds). Arrivato in società, mi ha chiesto di rimanere: non ho esitato un attimo.
Tre anni, tre presidenti. Quali cambiamenti hai visto in questa società?
Ci sono stati dei cambiamenti, è vero, ma la serietà è sempre stata il massimo. Anche i dirigenti, che ci accompagnano sempre, ci fanno sentire il loro affetto. È come una famiglia.
Ad inizio campionato abbiamo visto la squadra molto in difficoltà. Cosa vi era successo?
La prima partita in casa l´abbiamo persa male, poi c´è stata la vittoria a Pagliare (l´unica sconfitta stagionale per l´attuale capolista ndr), e tante brutte partite. Ci mancava un po´ di esperienza, e la società ha corretto subito prendendo Corradetti e Fanesi.
Eppure ci avete messo un po´ ad ingranare. Avete mai avuto paura di retrocedere?
Un periodo l´abbiamo passata brutta, il girone d´andata l´abbiamo finito a 17, 18 punti. Ad oggi ne abbiamo fatti molti di più e ancora mancano molte partite, siamo al sicuro insomma. All´inizio però un po´ di paura ce l´abbiamo avuta, ma sapevamo che c´erano elementi validi e che avevamo le potenzialità per risalire.
Risalita nella quale Clerici ha grandi meriti.
Penso che la sua esperienza in questi campionati sia stata importante. Cura molto i particolari, ci prepara al meglio e, caratterialmente, ci ha aiutato moltissimo a crescere.
A proposito della crescita mentale, quest´anno vi abbiamo visto giocare in situazioni ambientali difficili. A Potenza Picena, ad esempio, con un campo piccolo, un pubblico feroce e degli avversari aggressivi, con l´uomo in meno... ad inizio campionato non l´avreste mai portata a casa una partita del genere
Questo l´ho pensato anche io. Ora abbiamo giocatori esperti che aiutano i giovani e, soprattutto, tutto il gruppo si è immedesimato nella categoria. Anche contro la Sirolo Numana (vinta 2 a 1) abbiamo dimostrato di saper vincere lottando e soffrendo, oltre che col gioco.
Partita contro il Potenza Picena. Inizio secondo tempo, calcio d´angolo: Cento prende palla e prova a smarcarti. Tu lo fermi, ti prendi una manata, resti in piedi, spazzi. Carboni guarda Cipolloni e gli fa "Eh, Decio (sic) non perde un contrasto da quando aveva dodici anni!" -"Cipolloni me lo dice sempre..."
Insomma, gli altri hanno molta fiducia nei tuoi confronti...
Siamo tutti importanti, anche il mister ci aiuta molto a farci sentire così. Anche la sfortunata gara con la Folgore (persa 2 a 0) ci ha visto lottare e giocarcela alla pari nonostante le tante assenze. Tra noi c´è la stima di tutti e, secondo me, è una cosa importante.
A chi sei più legato in squadra?
Negli anni legato con molti, Umberto (Splendiani, ndr) Mori, Cipolloni, col quale ho fatto le giovanili a San Benedetto, Calabrini ... E poi Armando che, come ho detto, mi ha convinto a restare e col quale ho un bel rapporto d´amicizia.
Chi è il più talentuoso tra i giovani?
Diciamo che, come fuoriquota, non stiamo messi male, perché due come Holzknecht e Silvestri ce li hanno in pochi. A volte gli under possono anche essere un handicap, invece noi abbiamo dei validi elementi in squadra. Senza dimenticare Caminonni, che l´hanno scorso è stato sempre titolare e secondo me è uno dei più forti.
Mattioli ha detto che punta ai playoff. Tu ci credi?
Innanzitutto dobbiamo raggiungere la salvezza matematica, alla quale non manca molto. Mattioli ha ragione, siamo anche vicini ai playoff ed è giusto che lui ci pensi, l´importante è che continui a far gol. Quest´anno ci sta dando una grossa mano.
Invece Fanesi? In allenamento è strepitoso però in partita a volte è in difficoltà. Come la vivete all´interno dello spogliatoio?
Per Fanesi parla il curriculum. In allenamento fa veramente grandi numeri, è vero, ma anche in partita ci aiuta tantissimo. Anche entrando nel finale è sempre decisivo. Certo, tenere novanta minuti è difficile perché l´età non lo supporta, però è uno degli attaccanti più difficili da marcare, te lo dico io che ce l´ho contro in allenamento...
Mi ricordo una partita contro il Servigliano nella quale hai fatto un gran gol partendo da sinistra e mettendo in rete da attaccante vero. Non sei male davanti. Hai sempre fatto il difensore?
No. Quando giocavo con la Mariner giocavo esterno alto, poi a San Benedetto mi hanno spostato terzino e ora sono centrale. Però mi piace questo ruolo.
Mariner, San Benedetto, Macerata e, tre anni fa, Cuprense. Qual è stato il momento più difficile in questi tre anni da gialloblù?
Il momento peggiore è stato il primo anno, venivo da una frattura al polso e alla prima amichevole, a San Benedetto, mi sono subito rotto la spalla: due mesi fuori.
Il più bello?
Il più bello... tutti. Dopo l´infortunio tutti: si sta bene qui a Cupra.
Arriviamo quindi ad una domanda importante: resti l´anno prossimo?
(Sorride, ndr) L´importante è raggiungere la salvezza matematica il prima possibile...
Ma state lì, manca pochissimo, quindi puoi dircelo...
Non lo so, devo parlare con la società. A me piacerebbe, perché qui si sta benissimo. Non ci saranno problemi. Dipende se loro vogliono.
Tu sei milanista. La prima cosa che vedo, sulla tua bacheca di Facebook, è una foto di Nesta. Ti ispiri a lui?
Ispirarmi a Nesta è una parola grossa. È uno dei miei atleti preferiti, secondo me è il più forte difensore che c´è, io faccio quel ruolo ed è normale che lo ammiri.
La più bella vittoria del Milan?
Penso il tre a zero contro il Manchester United in Champions League, anche se poi la finale... Eh, la peggiore sconfitta non me la chiedere che tanto s´è capito...
Tra Cuprense in Eccellenza o Milan che torna a vincere la Champions cosa scegli?
La Cuprense mi piacerebbe vederla in Eccellenza: io l´ho persa perché sono arrivato l´anno dopo,
quindi sarebbe bello tornarci. Per quanto riguarda il Milan... alla Champions siamo abituati, quindi...
scritto da Angelo A. Pisani
De Cesaris, a 25 anni ti senti già un inamovibile?
Beh, inamovibile (sorride)... io e Calabrini sono tre anni che giochiamo insieme, ma non giochiamo da soli. L´anno scorso avevamo Malavolta, quest´anno abbiamo Corradetti: c´è sempre bisogno di un giocatore esperto che comandi la difesa.
In estate eri dato come sicur partente, cosa ti ha spinto a rimanere a Cupra?
Sono rimasto grazie ad Armando (Splendiani, ex compagno di squadra e ora ds). Arrivato in società, mi ha chiesto di rimanere: non ho esitato un attimo.
Tre anni, tre presidenti. Quali cambiamenti hai visto in questa società?
Ci sono stati dei cambiamenti, è vero, ma la serietà è sempre stata il massimo. Anche i dirigenti, che ci accompagnano sempre, ci fanno sentire il loro affetto. È come una famiglia.
Ad inizio campionato abbiamo visto la squadra molto in difficoltà. Cosa vi era successo?
La prima partita in casa l´abbiamo persa male, poi c´è stata la vittoria a Pagliare (l´unica sconfitta stagionale per l´attuale capolista ndr), e tante brutte partite. Ci mancava un po´ di esperienza, e la società ha corretto subito prendendo Corradetti e Fanesi.
Eppure ci avete messo un po´ ad ingranare. Avete mai avuto paura di retrocedere?
Un periodo l´abbiamo passata brutta, il girone d´andata l´abbiamo finito a 17, 18 punti. Ad oggi ne abbiamo fatti molti di più e ancora mancano molte partite, siamo al sicuro insomma. All´inizio però un po´ di paura ce l´abbiamo avuta, ma sapevamo che c´erano elementi validi e che avevamo le potenzialità per risalire.
Risalita nella quale Clerici ha grandi meriti.
Penso che la sua esperienza in questi campionati sia stata importante. Cura molto i particolari, ci prepara al meglio e, caratterialmente, ci ha aiutato moltissimo a crescere.
A proposito della crescita mentale, quest´anno vi abbiamo visto giocare in situazioni ambientali difficili. A Potenza Picena, ad esempio, con un campo piccolo, un pubblico feroce e degli avversari aggressivi, con l´uomo in meno... ad inizio campionato non l´avreste mai portata a casa una partita del genere
Questo l´ho pensato anche io. Ora abbiamo giocatori esperti che aiutano i giovani e, soprattutto, tutto il gruppo si è immedesimato nella categoria. Anche contro la Sirolo Numana (vinta 2 a 1) abbiamo dimostrato di saper vincere lottando e soffrendo, oltre che col gioco.
Partita contro il Potenza Picena. Inizio secondo tempo, calcio d´angolo: Cento prende palla e prova a smarcarti. Tu lo fermi, ti prendi una manata, resti in piedi, spazzi. Carboni guarda Cipolloni e gli fa "Eh, Decio (sic) non perde un contrasto da quando aveva dodici anni!" -"Cipolloni me lo dice sempre..."
Insomma, gli altri hanno molta fiducia nei tuoi confronti...
Siamo tutti importanti, anche il mister ci aiuta molto a farci sentire così. Anche la sfortunata gara con la Folgore (persa 2 a 0) ci ha visto lottare e giocarcela alla pari nonostante le tante assenze. Tra noi c´è la stima di tutti e, secondo me, è una cosa importante.
A chi sei più legato in squadra?
Negli anni legato con molti, Umberto (Splendiani, ndr) Mori, Cipolloni, col quale ho fatto le giovanili a San Benedetto, Calabrini ... E poi Armando che, come ho detto, mi ha convinto a restare e col quale ho un bel rapporto d´amicizia.
Chi è il più talentuoso tra i giovani?
Diciamo che, come fuoriquota, non stiamo messi male, perché due come Holzknecht e Silvestri ce li hanno in pochi. A volte gli under possono anche essere un handicap, invece noi abbiamo dei validi elementi in squadra. Senza dimenticare Caminonni, che l´hanno scorso è stato sempre titolare e secondo me è uno dei più forti.
Mattioli ha detto che punta ai playoff. Tu ci credi?
Innanzitutto dobbiamo raggiungere la salvezza matematica, alla quale non manca molto. Mattioli ha ragione, siamo anche vicini ai playoff ed è giusto che lui ci pensi, l´importante è che continui a far gol. Quest´anno ci sta dando una grossa mano.
Invece Fanesi? In allenamento è strepitoso però in partita a volte è in difficoltà. Come la vivete all´interno dello spogliatoio?
Per Fanesi parla il curriculum. In allenamento fa veramente grandi numeri, è vero, ma anche in partita ci aiuta tantissimo. Anche entrando nel finale è sempre decisivo. Certo, tenere novanta minuti è difficile perché l´età non lo supporta, però è uno degli attaccanti più difficili da marcare, te lo dico io che ce l´ho contro in allenamento...
Mi ricordo una partita contro il Servigliano nella quale hai fatto un gran gol partendo da sinistra e mettendo in rete da attaccante vero. Non sei male davanti. Hai sempre fatto il difensore?
No. Quando giocavo con la Mariner giocavo esterno alto, poi a San Benedetto mi hanno spostato terzino e ora sono centrale. Però mi piace questo ruolo.
Mariner, San Benedetto, Macerata e, tre anni fa, Cuprense. Qual è stato il momento più difficile in questi tre anni da gialloblù?
Il momento peggiore è stato il primo anno, venivo da una frattura al polso e alla prima amichevole, a San Benedetto, mi sono subito rotto la spalla: due mesi fuori.
Il più bello?
Il più bello... tutti. Dopo l´infortunio tutti: si sta bene qui a Cupra.
Arriviamo quindi ad una domanda importante: resti l´anno prossimo?
(Sorride, ndr) L´importante è raggiungere la salvezza matematica il prima possibile...
Ma state lì, manca pochissimo, quindi puoi dircelo...
Non lo so, devo parlare con la società. A me piacerebbe, perché qui si sta benissimo. Non ci saranno problemi. Dipende se loro vogliono.
Tu sei milanista. La prima cosa che vedo, sulla tua bacheca di Facebook, è una foto di Nesta. Ti ispiri a lui?
Ispirarmi a Nesta è una parola grossa. È uno dei miei atleti preferiti, secondo me è il più forte difensore che c´è, io faccio quel ruolo ed è normale che lo ammiri.
La più bella vittoria del Milan?
Penso il tre a zero contro il Manchester United in Champions League, anche se poi la finale... Eh, la peggiore sconfitta non me la chiedere che tanto s´è capito...
Tra Cuprense in Eccellenza o Milan che torna a vincere la Champions cosa scegli?
La Cuprense mi piacerebbe vederla in Eccellenza: io l´ho persa perché sono arrivato l´anno dopo,
quindi sarebbe bello tornarci. Per quanto riguarda il Milan... alla Champions siamo abituati, quindi...
scritto da Angelo A. Pisani
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