Sconfitta ingenua (un´altra) contro il Potenza Picena. Cuprense in crisi.

02-02-2013 18:46 -

CUPRENSE Addazi, Ottaviani, Romantini (49´ Del Gatto), Erba, Cimmino, Aloisi, Silipo, Holzknecht, Mattioli (88´ Bucciano), Iommetti (75´ Caminonni), Marozzi
A disp. Ronconi, Urbinati, Zahroui, Addarii
All. Clerici

POTENZA PICENA Ruspantini, Girotti, Pigliacampo, Amaolo, Sulce, Liberti, Sbrollini (53´ Nerpiti), Reucci, Pepi (64´ Tortelli), Thiam (83´ Rosati), Santoni
A disp. Giacomozzi, Tarbacea, Andreani, Ciuffetti
All. Santoni

MARCATORI 90´ Nerpiti


CUPRA MARITTIMA - Ennesima sconfitta in extremis per i gialloblu, puniti oltremodo da una partita mediocre, sì, ma che non meritavano di perdere. I gialloblu (senza Corradetti e De Cesaris) hanno tenuto bene per tutto il primo tempo - ma se in difesa i rischi sono arrivati col contagocce, dall´altra parte del campo Ruspantini non è quasi mai impegnato - le uniche occasioni arriveranno al 32´ e al 39´, con Mattioli e Silipo imprecisi alla conclusione aerea.

Nella ripresa i cambi degli allenatori non smuovono la partita, giocata più sul piano individuale (con Marozzi da una parte e Thiam dall´altra) che su quello collettivo: i gialloblu hanno occasioni solo in contropiede, il Potenza Picena solo su calcio piazzato. Nel finale Santoni (sull´errore di Erba) ha sui piedi la palla dell´uno a zero, ma Addazi si supera deviando in corner.

Siamo all´85´ e la partita sembra destinata inesorabilmente allo 0 a 0: non sarà così. A tempo scaduto Tortelli viene atterrato frettolosamente da Aloisi, nonostante il giocatore fosse solo contro la difesa schierata. La punizione dal limite, al minuto 90´, naturalmente è quella decisiva: il bravissimo Nerpiti mette la palla sotto al sette, battendo un incolpevole Addazi.

Nella sconfitta di oggi c´è tutto della Cuprense degli ultimi tempi: troppe squalifiche, poco gioco, nessuna malizia.

I gialloblu sono schiavi di se stessi, della loro sopita potenzialità. Individualmente si tratta di un collettivo di tutto rispetto, ma in campo non si nota. Abbiamo i giocatori, ma non abbiamo la squadra.

La Cuprense non ha un gioco, né un undici titolare. Clerici - uno che quando trova l´undici non lo cambia più - è costretto a cambiare squadra ogni settimana, causa infortuni e squalifiche. Difficile (e stupido) dargli la colpa: se la formazione la fa il giudice sportivo, va da sé che proporre un concetto di gioco diventa difficile.

Concetti semplici, lineari, ma non tutti sembrano capirlo. Ci si fa gomito leggendo i nomi di una squadra molto migliorata, rispetto all´anno scorso, ma non c´è nessun supporto. I giocatori sanno di poter dare di più, e a maggior ragione sono in difficoltà: in uno stadio dove quando sbagli tutti ti fanno sentire la tua mediocrità, diventa tutto complicato.

Dai tifosi non c´è nessun supporto: nessun applauso, nessun incitamento. Si sta come a teatro, godendosi lo spettacolo, sì, ma riserbandosi il diritto di criticarli (per nome, perché qui ci si conosce tutti) ad ogni piè sospinto. Non va.

La squadra sente la pressione di una piazza poco calorosa e molto esigente. Le difficoltà sono davanti agli occhi di tutti, ma per risalire la china è un attimo. Serve fiducia, coraggio, convinzione - da parte di tutti.

Fonte: Angelo A. Pisani